Ho subito per anni un condizionamento forte di aiutare il prossimo sentendo tutto il disagio del dolore altrui che pensavo di poter placare intervenendo attivamente con consigli e offerte di disponibilità in varia forma.
- non puoi aiutare e non devi aiutare chi non te lo chiede esplicitamente
- non puoi indicare a nessuna la strada, puoi raccontare cosa ha funzionato per te
- non puoi sapere quali lezioni ciascuno di noi deve apprendere
Mi viene in mente questo racconto che rappresenta quanti danni possiamo fare offrendo un aiuto non necessario
Un giorno, apparve un piccolo buco in un bozzolo; un uomo che passava per caso, si mise a guardare la farfalla che per varie ore, si sforzava per uscire da quel piccolo buco.
Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione.
Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro.
Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo.La farfalla uscì immediatamente.
Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.
L’uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.
Non successe nulla! In quanto, la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate.
Non fu mai capace di volare.
Ciò che quell’uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l’intenzione di aiutare non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare.
Era la forma con cui Dio la faceva crescere e sviluppare.
Non potremmo essere così forti come siamo. Non potremmo mai volare.??