Che effetto ti fa avere nei paraggi qualcuno che sembra costantemente negativo?
Qualcuno che si lamenta continuamente? Qualcuno che si offende per poco?
Qualcuno pessimista in ogni situazione e pronto a tirare fuori la propria rabbia alla prima occasione?
Il sentimento più comune è il fastidio ed anche la frustrazione, soprattutto se si tratta di qualcuno che fa parte della nostra vita e che non possiamo né vogliamo escludere.
Può essere a volte molto difficile accettare tutto ciò.
Potremmo sentire il prosciugarsi delle energie e delle dosi di pazienza e tolleranza.
Potremmo cedere alla tentazione di farci coinvolgere dal vortice della lamentela e della negatività.
E se utilizzassi questa situazione per imparare qualcosa che ti riguarda?
E se fosse l’occasione per crescere ed andare oltre alcuni limiti che ci siamo posti?
Se vuoi tenere le distanze dalla negatività, puoi iniziare con il cimentarti con alcune delle seguenti pratiche che ho sperimentato trovandone beneficio (mi piacerebbe leggere nei commenti cosa ne pensi):
- definisci dei limiti per proteggerti e dichiarali chiaramente alla persona negativa, sempre in modo fermo e cortese;
- osserva senza giudizio e prova ad essere compassionevole proprio verso questa persona negativa nella tua vita. Dietro la negatività si nasconde una ferita e questo dovresti averlo sperimentato sulla tua pelle;
- prova a riconoscere lo schema del lamento per identificare un modo per rompere questo schema proponendo un altro più funzionale;
- esplora con autenticità il punto di connessione che hai con questa negatività, guardandola negli altri ci risulterà più agevole osservare con oggettività lo schema di lamento e di pessimismo che usi anche tu.
Ora guarda dentro di te e domandati se sei TU quella persona negativa.
Impara a riconoscere quando attivi un pensiero negativo, una storia di lamento.
Sperimenta l’interruzione dello schema del lamento e attiva una modalità che restituisca la responsabilità per quello che ti accade ed anche per quello che non ci accade (nonostante tu non lo desideri).
Se ti riconosci in questo schema seguimi nel prossimo articolo che pubblicherò la prossima settimana. Condividerò alcune soluzioni per uscire dalla gabbia del lamento.